I call center italiani si trasferiscono in Albania

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I call center italiani si trasferiscono in Albania e l'impotenza di poveri giornalisti italiani si trasforma in razzismo con offese assurde all'Albania .

I call Center appartengono alle società francesi e quindi i giornalisti italiani se la dovrebbero prendere con i francesi . Prendersela con i francesi è come battere la testa contro il muro mentre prendersela con gli albanesi è più facile.
Ecco un articolo dove si inventa di tutto , dati sensibili , incapacità , paura e quant'altro purchè offendere l'Albania. Questi comportamenti stanno portando l'Italia a isolarsi dal mondo e impreparata di fronte alla globalizzazione .

L'Albania ha solo 3 milioni di abitanti , vorrei vedere gli italiani protestare per 1, 5 miliardi di cinesi che hanno sostituito tutta la manodopera italiana. La aziende in Cina hanno tolto lavoro a mezzo mondo e hanno portato alla depressione economica mondiale e qui si parla di Albania.

Ecco qui un articolo che ne spiega la delocalizzazione di Sky e Alitalia in Albania



I call center come le fabbriche d’auto: chiudono in Italia, riaprono in Albania

Scritto da Paolo Ribichini il 8 giugno 2011 in Società

La società francese che controlla gran parte dei centralini italiani ha deciso di investire oltre lo Stretto di Otranto. E aumentano i disoccupati

Call center, centralini e customer care. Il servizio clienti di aziende o call center pubblicitari sono entrati oramai a pieno titolo nelle nostre vite. Prenotare un volo, cambiare un piano telefonico, reclamare un disguido. Alzare la cornetta e chiamare numeri gratuiti (molto spesso) o a pagamento (ogni tanto). E soprattutto le aziende che hanno il servizio clienti telefonico gratuito cercano di risparmiare spostando i centralini dove costa meno, come avviene da anni con le industrie. Se non conviene in Italia, perché non assumere a casa loro tunisini o albanesi che abbiano qualche conoscenza della lingua italiana? La perfezione non serve e quindi poco importa se non parlano la lingua di Dante senza errori.

Chiami Alitalia e finisci in Albania. Così Alitalia e Sky Italia hanno deciso di delocalizzare il servizio nel Paese delle aquile. In realtà non lo fanno loro ma le società alle quali si affidano. In Albania operano due società, l'Albania Sh.p.k. e l'Albania Marketing Service Sh.p.k, collegate entrambe alla multinazionale francese Teleperformance, su cui confluiscono buona parte delle chiamate dei clienti della compagnia aerea e della tv satellitare.

Il mercato dei call center. Arrivati in Italia 8 anni fa, i francesi dei call center assunsero nel 2007 3mila persone per ottemperare, dicono, a quanto stabilito dalla legge voluta dall'allora ministro del Lavoro, Cesare Damiano. Passati 4 anni dalle assunzioni, i guadagni sembrano inferiori alle aspettative e quindi hanno deciso di ricorre alla mobilità (pagata dall'Inps) per oltre 1.600 dipendenti. Nuovi disoccupati in nome della globalizzazione: 700 circa a Taranto e 900 tra i comuni di Roma e Fiumicino. Un taglio di più del 50% del personale italiano da sostituire con lavoratori di altri paesi. Una storia già vista.

Tagliare i costi, tagliare i dipendenti. Sulla scelta di tagliare posti di lavoro in Italia influirebbe la richiesta dei clienti che, complice la crisi, richiedono prezzi più bassi. D'altronde spostare i call center in Albania lascerebbe margini di profitto elevatissimi. Infatti, tra l'Italia e il piccolo paese balcanico c'è un divario enorme sotto il profilo salariale. Un lavoratore di call center qui costa alle aziende circa 15 euro lordi, in Albania solo 3 euro. Una bella differenza che spiega tante cose.

Dati sensibili a rischio. Ma non è tutto. Infatti, il Paese delle aquile fa parte della lista degli stati che la Commissione europea considera inadeguati per il livello di protezione e tutela dei dati personali. I dati che forniamo continuamente al telefono (date di nascita, numeri di telefono, numeri di carte di credito) possono essere a rischio. Potrebbero infatti finire nelle mani di affaristi senza scrupoli che potrebbero alimentare il mercato nero dei dati sensibili: per pubblicità, ma soprattutto per frode. Un rischio che, secondo fonti sindacali correrebbero anche i clienti della Tim che si serve di Abramo Customer Service, un call center che sta trasferendo parte delle attività dalla Calabria all'Albania con oltre 200 postazioni per più di 600 dipendenti.


fonte : dirittodicritica.com